Ruggero Pozzer - attività politica e istituzionale | ||||||
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Rovereto, 20 gennaio 2013 Per una volta, almeno, sarà costretto a parcheggiare l’amato sole che ride, un simbolo che Ruggero Pozzer, 51 anni, ha nel cuore praticamente da sempre. I Verdi - o meglio la costituente ecologista che dopo i fasti del passato e le cadute recenti sta cercando di ritagliarsi uno spazio visibile nel calderone della politica nazionale per tenere alto il baluardo della difesa dell’ambiente - alle prossime elezioni per il rinnovo del Parlamento (il 24 e 25 febbraio) correranno senza simbolo sotto l’ombrello del magistrato Antonio Ingroia, in «Rivoluzione Civile». Sarà il battagliero Pozzer, con esperienza tanto di opposizione che di maggioranza in consiglio comunale e attualmente esponente verde in seno all’assemblea della Comunità di Valle, a contendersi il collegio uninominale per il Senato. Per gli elettori di sinistra, altrimenti costretti a votare per l’upitino di Dro Vittorio Fravezzi, c’è dunque un candidato «doc». E con i Verdi (solo quelli trentini, perché in Alto Adige hanno invece aderito al progetto dei vendoliani di Sel) c’è anche una buona fetta proprio della sinistra storica (basti pensare a Francesco Porta nella lista per la Camera). Pozzer, come detto, ha una lunga esperienza politica ed ha sempre ribadito che ad un politico, per essere davvero un buon politico, «è necessario avere pratica nella vita. Non importa saper fare di tutto ma saper fare qualcosa al di là della politica. Io, per esempio, oltre ad insegnare pratico sport e conduco un’azienda agricola. Ho sempre amato la terra e i frutti che mi regala. Coltivo mele, uva e ortaggi e questa attività, seppure faticosa, mi ha insegnato la difficoltà del creare e la facilità con la quale spesso le risorse vengono dilapidate». Insomma, quando cinque anni fa tentò la strada della Provincia, quella volta con il simbolo del partito, disse che «il politico deve essere come un bravo contadino: se semina e pianta male alla fine dell’anno non raccoglie. Mio padre ed io siamo stati i primi in Vallagarina, negli anni Ottanta, a coltivare in maniera biologica». Alle comunali del 2010 andò male ma già si era in un periodo di rifondazione. Alle prime votazione della Comunità di Valle c’è stata una ripresa; adesso, però, c’è un’occasione senatoriale e dunque di respiro nazionale, ancorché con gli arancioni del magistrato Antonio Ingroia, appoggiato anche dall’Italia dei Valori (pure confluita in questa formazione).
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